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Dic 2016

Se il processo civile è diventato p.c.t., cioè processo civile telematico, significa che telematica e/o digitale è diventata la sua natura o solo la sua forma estrinseca?

Significa che il giudice deve necessariamente utilizzare per il processo uno strumento telematico o che può farlo su un fascicolo materializzato, realizzato in proprio o fornito di cortesia dalle parti e/o dalle cancellerie?

Se il giudice richiede e/o accetta copie di cortesia fornite dalle parti, deve darne atto nel verbale e/o nella sentenza?

In tale ultimo caso, deve altresì dare atto di aver verificato la conformità tra le copie di cortesia ed i file depositati telematicamente?

Può essere viziato un processo in cui il giudice non dia atto di aver fatto la suddetta verifica di conformità?

Può essere viziato un processo in cui risulti in qualche modo che il giudice ha lavorato solo su copie cartacee di cortesia fornite dalle parti, ignorando i contenuti telematici, in particolare i contenuti telematici tipici, quali video, presentazioni, animazioni, che potrebbero costituire documenti allegati agli atti?