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Set 2017

“Surfando sul conflitto” è l’ultima fatica di Tiziana Fragomeni (www.tizianafragomeni.it), autrice specializzata in tecniche di gestione dei conflitti. Dopo “Conflitti – Istruzioni per l’uso” e “I professionisti e la gestione dei conflitti”, chiude una sorta di trilogia sul tema.

Cosa c’entra tutto ciò con il diritto, la tecnologia e l’impresa? Molto.

Quanto al diritto, l’autrice è un avvocato libero professionista, che si sporca le mani nelle aule di giustizia e che, come la maggior parte degli operatori del diritto, si è ben presto resa conto dell’assoluta inadeguatezza degli strumenti meramente giudiziari per gestire i conflitti. Ciò comporta che, se inadeguati sono gli strumenti giudiziari, inadeguato è di conseguenza il professionista che si serva solo di loro.

Quanto alla tecnologia, i nuovi media sono una delle principali arene in cui si consumano feroci conflitti: dagli insulti su Facebook, alla diffamazione su Instagram, al cyberbullismo, la tecnologia offre sovraesposizione a basso costo: la situazione ideale per l’EGO individuale, protagonista assoluto dei conflitti.

Quanto all’impresa, qui c’è forse la sorpresa maggiore: le dinamiche del conflitto sono le stesse, che si tratti di una separazione personale, della lite con un vicino o di una vertenza contrattuale tra aziende. Le imprese, anche le più grandi, camminano sempre sulle gambe della gente e se si cercano soluzioni prescindendo dalle persone si rischia di sbagliare strada.

Tra i molti spunti offerti da queste letture, e dalla frequentazione dei corsi dell’autrice, alcuni rimangono particolarmente impressi: la distinzione tra richieste, interessi e bisogni (le prime palesi, ma spesso non effettive; i secondi nascosti, ma vero movente del conflitto); la circolarità del conflitto, del quale ciascuna parte -molto spesso inconsapevolmente- è sempre concausa; la netta distinzione tra persona e problema ed i danni ingenti che crea la sovrapposizione delle due figure; la necessità di creare un distacco temporale ed emotivo tra azione e reazione.

Ciascuno può trovare riferimenti e punti di contatto interessanti con altre discipline, dalle neuroscienze alla fisica.

Più modestamente, il distacco temporale ed emotivo tra azione e reazione mi ha riportato alla memoria un vecchio adagio della Repubblica di Venezia: “Prima de parlar, tasi”.