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Gen 2017

“Dentro la corte – Diario di un giudice costituzionale”
di Sabino Cassese, Ed. Il Mulino, 2015.

La Corte costituzionale vista operare come se avesse le pareti di cristallo.

Rigoroso, estremamente preparato, con lo sguardo rivolto alle esperienze costituzionali di altri stati, talvolta critico, sempre sincero, Sabino Cassese fa vivere al lettore, con la tensione del presente tipica del diario, nove anni caldi (2005-2014) della politica e del diritto italiano: il lodo Alfano, le intercettazioni al Presidente della Repubblica, l’incostituzionalità del Porcellum, l’esplosione dei conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni, il “dialogo” con le altre Corti (Corte europea dei diritti dell’uomo, Corte di giustizia, corti costituzionali e supreme straniere), la “fuga” dalla Corte costituzionale verso altre corti, l’ipotesi di introdurre la dissenting opinion. E poi gli uomini, miseria e nobiltà dei giudici, dei cancellieri, dell’organizzazione.

Una lettura fondamentale, considerato anche il fatto che la Corte costituzionale -parafrasando il giudice della Corte suprema americana Jackson- non è giudice di ultima istanza perché infallibile ma è infallibile solo perché giudice di ultima istanza.