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Mar 2019

Guida autonoma: seconda puntata della vicenda dell’incidente stradale che in Arizona -a marzo del 2018- aveva causato la prima morte di un pedone per “mano”  di un’auto a guida autonoma.

Si trattava di una Volvo, equipaggiata da UBER con sistemi di livello 4, il penultimo su una scala di cinque, sovraintesi da un guidatore umano e autorizzata dalle autorità locali a svolgere la relativa sperimentazione sulle strade di tutti i giorni.

Di notte, la quarantanovenne signora Herzberg aveva tentato di attraversare una strada a più corsie poco illuminata, spingendo a mano la sua bicicletta con appese le borse della spesa.

Scioccanti le immagini riprese dalle telecamere dell’auto (disponibili su Youtube), una che riprende l’esterno (la signora con la bici appare all’improvviso) ed una che inquadra la guidatrice (che sembra quasi sonnecchiare: sarebbe risultato poi che stesse seguendo una trasmissione televisiva sul telefonino).

UBER e la famiglia della vittima avevano trovato già lo scorso anno una transazione economica, molto opportuna per evitare alla società di creare un pericoloso precedente e per evitare alla famiglia un oneroso braccio di ferro giudiziario.

Ora le autorità dell’Arizona hanno concluso per la non imputabilità penale di UBER, non essendoci sufficienti prove di una sua effettiva responsabilità, mentre ancora in corso è la valutazione della responsabilità della conducente.

Interessante è il dettagliato report dell’accaduto che si trova in Wikipedia, anche per capire con quali tecniche è stato possibile ricostruire cosa stesse effettivamente facendo la guidatrice negli istanti immediatamente precedenti l’impatto.

La guida autonoma sarà strategica sia per il settore automotive (contemporaneamente impegnato sul fronte della sfida elettrica e, più in generale, della riduzione delle emissioni inquinanti) sia per il nevralgico settore della logistica: non per nulla, in campo sta scendendo anche Amazon.

Quello della regolamentazione normativa della circolazione dei veicoli a guida autonoma è, di conseguenza, uno dei grandi temi giuridici (ne avevamo parlato -con riferimento agli aspetti penali- nel ns. “Robolaw: robot delinquere potest?“) sui quali già oggi enti privati e governativi sono al lavoro, anche perché –ancora una volta- la tecnologia procede (cercate su internet il video con la Tesla a guida autonoma di livello 5), il diritto insegue .